L’incontro silenzioso attraverso la presenza del corpo, il respiro, le apnee, lo sguardo…
Mi è comparso su facebook un ricordo di due anni fa, era uno scatto dell’esibizione di Marina Abramovic a Firenze a cui avevo partecipato con una mia amica. Ho ripreso le annotazioni sul vecchio diario e soprattutto questo bellissimo video che guarderei all’infinito.
L’artista ha messo al centro delle performances il suo corpo ed ha coinvolto attivamente il visitatore. Ha stravolto il modo di fare arte.
Nel 2010 presso il MoMA a New York ha creato una particolare ambientazione: due sedie una di fronte all’altra, distanziate da un tavolo. In questa performance Marina seduta guardava i visitatori che si susseguivano a sedersi di fronte a lei. Ho provato anche io ad accomodarmi nella riproduzione a Firenze. C’erano due sedie vuote, sono stata di fronte a delle persone estranee e di fronte alla mia amica. Quante cose si sono smosse dentro di me…
Mai avrei immaginato come quell’esperienza potesse essere rimasta con me e potesse essere così evocativa oggi, nel nuovo mondo che vive la pandemia. Stare con l’altro in una stanza con l’introduzione delle norme anti covid-19 ha un nuovo significato.
Come si è trasformato il tuo sguardo? E quello dell’altro? Come avverti la presenza dell’altro senza poter aver un contatto corporeo? Cosa accade dentro di te?
Lowen (1975) padre della bioenergetica afferma che “La vita di un individuo è la vita del suo corpo”. In ambito psicoterapeutico il risalto dato al corpo proposto da Lowen comprende funzioni basilari come quelle di respirare, muoversi, sentire, esprimere se stessi e la sessualità. La base di partenza è recuperare la propria naturale funzione espressiva partendo da una consapevolezza fino ad arrivare ad una padronanza di sé in cui la persona sa che cosa prova, è libera di essere se stessa, di accettare e riconoscere le proprie sensazioni.
Durante la terapia individuale ad approccio umanistico e bioenergetico o nei gruppi di incontro il rispecchiamento con l’altro, con il suo stare, attraverso tecniche psicocorporee facilita l’aumento della propria autoconsapevolezza. Quante volte durante le maratone esperienziali (gruppi d’incontro) con la scuola Psicoumanitas mi sono ritrovata a guardare in silenzio negli occhi una persona a me sconosciuta e si è mosso qualcosa dentro…
Marina Abramivic in una sua esibizione ha scritto: “Every person in their life has their own place of power”.
Magari attraverso questo nuovo incontro silenzioso con l’altro a cui il COVID-19 ci ha costretto stiamo facendo esperienza del suo vero “place of power”.
Curiosa di ascoltare cosa si muove dentro di te, raccontami!