Dove ti vedi tra 5 anni?


Durante gli incontri di orientamento lavorativo facciamo delle simulazioni di colloqui di lavoro.

La persona esprime spesso una certa ansia a rispondere alla domanda posta dal recruiter: “Dove ti vedi tra 5 anni?”.

Riflettevo che 5 anni fa in questi giorni percorrevo con le mie gambe e lo zaino in spalla il cammino di Santiago. Avevo deciso di lasciare un lavoro per seguire alcuni dei miei desideri. Avevo solo una nube di confusione e tanta voglia di andare da sola.

Ho deciso di condividere questa foto che rappresenta una sintesi di quei giorni e di questi anni.  Oggi sono sicuramente più fiera di me, delle scelte compiute, dei nuovi cammini intrapresi, dei traguardi raggiunti, dei progetti futuri e della voglia di vibrare all’unisono con il battito del mio cuore. Ascoltare lentamente quello che mi chiede e seguirne la direzione. Alti e bassi, pioggerelline, acquazzoni, soleggiate, nebbie e arcobaleni, salite, discese e ancora salite e discese, asfalto e brecciolino, caldo, freddo, sonno, fame, desideri nuovi, ritmo lento, molto lento.

Camminare lentamente, pensare ai bisogni primari, al “qui ed ora” e lasciarmi trasportare dal mio ritmo e da quello della natura è stata la sperimentazione più grande di quei giorni. Un mio piccolo rito di iniziazione alla contemplazione della vita e al mio potere personale.

Di sicuro non avevo idea di quello che questi 5 anni mi avrebbero riservato, di dove mi sarei vista, ma avevo una visione chiara del sentimento che avrei voluto provare. Ed eccomi qui.

A tal proposito mi piace riformulare la domanda in questo modo: “Come ti vedi tra 5 anni?”

Prova a chiudere gli occhi, fai due respiri profondi e prova ad immaginarti…cosa ti piacerebbe fare?  Il mio augurio più grande e che tu riesca a lasciarti andare anche solo all’immaginazione…e come diceva Walt Disney: “Se puoi sognarlo, puoi farlo”

If you can dream it, you can do it